a TU X TU con… Andrea Lo Cicero

La regola dello zafferano. La forza non basta

E’ entrato nel cuore degli italiani giocando nella Nazionale italiana di rugby. Ci ha emozionati dal campo da gioco nel ruolo di pilone sinistro con ben 103 presenze in Nazionale sino al momento del suo ritiro avvenuto nel 2013, a 37 anni.

Ha continuato a farlo fuori dal campo sorprendendoci con il programma televisivo Giardini da incubo  in onda su Sky, La prova del cuoco su Rai Uno e con la partecipazione alla seconda edizione di Celebrity Masterchef.

Ma non finisce qui. Andrea Lo Cicero non smette di stupire con nuovi progetti che hanno un comun denominatore: l’entusiasmo.

Partiamo dal qui e ora, con un Andrea Lo Cicero costretto, come tutti, a rispettare le norme anti Covid 19 e a restare a casa da cui, però, ha aperto una <finestra> sul mondo, con dirette quotidiane trasmesse attraverso la sua pagina Facebook. Grazie ai social e chiacchierando come si farebbe al bar con amici di vecchia data, Andrea parla a cuore aperto di argomenti a cui tiene, presentando un se stesso che ha tanto da raccontare…

  • Ciao Andrea. La quarantena come va? Che ci dici della tua routine quotidiana?

Mi sembra di vivere un’esperienza unica e immagino irripetibile…gli arresti domiciliari!

E’ un momento molto difficile, siamo obbligati a restare a casa e non è semplice. C’è però un rovescio della medaglia a mio avviso. Considero questo periodo un’occasione per conoscere meglio la propria famiglia. Farlo davvero, capire quali sono le sue esigenze, non solo quelle quotidiane. Sembra scontato ma non lo è, se ci pensi siamo sempre presi da altro e non siamo abituati a farlo. Penso sia un’occasione in questa sorta di libertà vigilata per pensare a cosa vogliamo quando si passerà ad una nuova fase.

  • Ormai questo strano periodo, che non esiterei a definire <sospeso> e di attesa, va avanti da diverse settimane e non sembra essere vicino alla fine. Sarà lunga. Cosa ti manca di più?

Il poter abbracciare le persone. Da siciliano il rapporto con gli altri, persino con chi conosco meno, è per me molto fisico. Di confidenza ma di rispetto. Far passare un messaggio con un abbraccio, con una stretta di mano…persino con uno sguardo, un buongiorno e un buonasera visto che al momento i rapporti sociali sono azzerati, questo mi manca molto. E il  messaggio avrà un valore maggiore quando questa fase sarà superata.

  • Il cambiamento, anche quello più drammatico, può paradossalmente portare con sé <doni> inaspettati. Quale sarà secondo te quello che questo momento storico ti lascerà?

Cosa mi lascerà… La possibilità di riflettere su cosa sta accadendo. Pensa alla natura che riprende i suoi spazi, a Venezia con l’acqua limpida, all’inquinamento che diminuisce. Ecco, sarà possibile scegliere quale atteggiamento assumere, verso la natura e verso noi stessi. Cercare di capire quali sono le cose importanti, quelle che ci fanno stare bene e che sono davvero necessarie. Occorrerà fare delle scelte stavolta, quotidianamente e a lungo termine. Ma sono ottimista e penso che in questo miglioreremo.

  • Chi ti conosce sa che il cambiamento non ti spaventa e che più volte hai dimostrato di essere in grado di rimetterti in gioco reinventandoti e seguendo il tuo cuore. Hai da qualche tempo avviato un progetto di sostegno per i bambini diversamente abili nella tua tenuta in provincia di Viterbo. Ci spieghi meglio cosa è l’onoterapia e quali sono gli obiettivi della tua fattoria didattica?

L’obiettivo dell’onoterapia è regalare ai bambini che hanno una lieve disabilità un percorso nella natura che si affianca alle tradizionali forme terapeutiche. Un sostegno nel sostegno ricco di stimoli per lo più legati ai sensi che i bambini fanno insieme a questi incredibili animali. Parliamo di animali eccezionali, da sempre d’aiuto e di sostegno per l’uomo, purtroppo in via d’estinzione. Anche per questo motivo ho scelto di acquistarne degli esemplari e di portarli a casa dove ho creato l’onlus “La Terra dei Bambini”. Qui si realizzano percorsi d’aiuto per i bambini meno fortunati. Ce ne vorrebbero di più di queste realtà…

  • Abbiamo parlato di asini, animali mansueti e proverbialmente lenti e cocciuti. Quanto è importante nella tua vita la caparbietà e quanto la lentezza, il saper andare <piano>, per gradi?

Gli asini ci insegnano il valore della lentezza. Forse un valore che stiamo imparando a conoscere in questo momento storico. Tutto rallenta, no? Questo animale ti fa capire che la lentezza può essere d’aiuto per raggiungere l’obiettivo. Aggiungo che l’asino è un animale forte e cocciuto: memorizza il percorso che gli insegni e vi resta fedele. Se glielo fai cambiare non ci sta. Occorre insegnargli ad avere <mente aperta>. Se ci riesci ti seguirà ovunque. I miei asini mi seguono come cani, senza bisogno di guinzaglio o frusta. E’ una grande lezione per me.

  • Grinta e grande forza e presenza fisica per essere pilone in Nazionale, estrema delicatezza e pazienza in un ruolo nuovo, quello di coltivatore di un’eccellenza del territorio, lo zafferano, prezioso ma anche tanto delicato. Ci spieghi come viene coltivato e come fare per ottenere un buon risultato?

Su un campo di rugby devi metterci concentrazione, razionalità, passione, saggezza, intelligenza ma soprattutto forza. E’ la forza che ti permette di superare i blocchi creati dagli avversari. Su un campo di zafferano la musica cambia e la parola chiave è delicatezza. Poi c’è la lentezza e la pazienza. La coltivazione dello zafferano è lenta e difficile. Non c’è l’aiuto di un trattore o di qualsiasi altro attrezzo meccanico, è tutto fatto a mano e pensa a quanta delicatezza ci vuole per prendere un fiore e recuperarne i pistilli rossi, l’<oro> che tutti conoscono come zafferano. Immagina poi che su un ettaro di terra se pianti 100000 bulbi a mano, 100.000 saranno le volte che, per raccoglierne i fiori, dovrai abbassarti e rialzarti. Anzi no, molte di più perché un bulbo può dare da uno a tre fiori, se sei fortunato anche quattro.

Aggiungi anche la parola <rispetto>. Che la natura stia soffrendo e ce lo stia facendo capire in tutti i modi possibili è evidente.

  • Coraggio, forza, grazia. Ci mettiamo anche un pizzico di fantasia e allegria. Ci dici qualcosa del tuo impegno con Gambero Rosso? I Magnifici Sette +1. Di che si tratta?

Coraggio, forza, fantasia e allegria fanno parte della mia persona. Con Gambero Rosso abbiamo iniziato questo nuovo percorso. Ne avevamo un altro che per adesso si è fermato perché non possiamo girare in esterna e allora ci siamo dedicati ai Magnifici 7 realizzato dai talent del Gambero Rosso su Sky. Si sfideranno o meglio direi interpreteranno delle ricette utilizzando ogni volta un ingrediente diverso. Sono ricette replicabili a casa e realizzate a casa. Non ci sono cucine professionali. C’è tanta inventiva e voglia di dare contenuti nuovi. Saranno 7 + 1 a rotazione. Penso sia un bel progetto, del tutto autoprodotto peraltro.

Forza, caparbietà, elasticità. Permettimi di aggiungere in chiusura anche eleganza e umiltà. Grazie Andrea Lo Cicero.

Benedetta Manganaro