È un artista siciliano. Crea su tela, ceramica, muri, persino su una sneaker. Per Roberto Collodoro, in arte Robico, sin da piccolo, piccolissimo, ogni superficie è uno spazio vuoto su cui trasferire colori, volti, idee.
Pittore, street artist, ha al suo attivo personali e collettive. Tante le piazze e i palazzi che hanno cambiato pelle e trasformato il territorio grazie alla sua street art in Italia e soprattutto in Sicilia. Ci sono i colori della sua isola nelle sue opere e tante delle sue icone: le teste di moro, i paladini, arance e limoni, santi e madonne. Ma non c’è nulla di convenzionale e scontato. Mai.
Che siano Dante, Santa Rosalia o i personaggi di un dipinto di Van Gogh, i suoi personaggi sono grotteschi, quasi caricaturali, dagli occhi <parlanti>, dal tratto inconfondibile. Ugly Faces, facce brutte, imperfette e umane.
Origini. Sei nato a Gela, vivi a Milano. Due realtà assai diverse. Che rapporto hai con la tua terra? Com’è la Sicilia che racconti con la tua arte a Caltagirone, San Vito Lo Capo, Castiglione, Caltanissetta, Gela, Trappeto, Scoglitti, Lentini?
Sono Nato a Caltagirone, ho vissuto a Gela e vivo MOMENTANEAMENTE a Milano da due anni. Il legame che mi lega alla mia terra è viscerale e si rafforza ogni volta che sto molto tempo fuori. Nelle mie opere la Sicilia è predominante nel bene e nel male. Inizialmente cercavo di stigmatizzare il concetto di bellezza con il suo naturale contrapposto. Cercavo di sradicare la bellezza oggettiva degli antichi ritratti o delle classiche icone religiose. Il “Bel Brutto” era il mio tema principale sia per le espressioni dei soggetti che per i supporti su cui dipingere come vecchie porte o finestre buttate in discarica. I soggetti erano scelti tra il sacro e tradizionale. Quindi Santa Rosalia a Trappeto, I tre santi e San Francesco a Lentini, i pupi siciliani e le teste di moro a Caltagirone.
Street art. La street art è sempre più amata in Sicilia. Si trasforma in volano per quartieri borderline; ripropone e reinventa tessuti cittadini, promuove pezzi di territorio, fa arte, democratica e fruibile da tutti, anche se effimera e soggetta ad un rapido deperimento. Una delle tue opere è stata selezionata per il volume di Flaccovio dedicato alla street art in Sicilia. Ce li dai tre luoghi di street art che consiglieresti in Sicilia?
Rispetto al Nord, dove la street art sta diventando uno strumento delle agenzie pubblicitarie, in Sicilia o comunque al sud mantiene ancora il fascino della RIQUALIFICAZIONE.
In SICILIA consiglio:
- RAGUSA che con il Festiwall porta quasi ogni anno artisti di fama mondiale;
- GIARDINI NAXOS con Emergence Festival;
- SCIACCA con i ragazzi di RITROVARSI.
Sacro e profano. Le tue figure sacre sono pop. San Francesco, sulla facciata dell’ex monastero di Santa Chiara a Lentini, è Cisco, forma un cuore con le mani ed è ritratto su un fondo rosa shocking. Un nuovo modo di riproporre l’iconografia sacra e la storia di personaggi legati al territorio?
Anni fa iniziai uno studio dell’iconografia bizantina e fui colpito dalle pose plastiche delle figure sacre e dalle espressioni dei volti. Cercai quindi di rendere più contemporaneo un linguaggio antico reinterpretando opere significative come “Il buon Pastore” o l’icona della “SS. D’Alemanna” con un linguaggio pop e inserendo messaggi sociali.
Il Buon Pastore, ad esempio, aveva tatuaggi su tutto il corpo abbastanza provocatori e teneva sulle spalle un agnello senza zampe, a simboleggiare un popolo incapace di camminare da solo.
A Trappeto rappresentai una Santa Rosalia che riceve in dono una rosa da un indiano che di solito le vende nelle nostre piazze.
A Lentini invece rischiai il linciaggio perché ritrassi il volto dei tre santi patroni non con il loro volto angelico ma con fattezze più vecchie e meno auliche: volevo portare fuori quella bruttezza che abbiamo dentro e che mascheriamo sempre con false maschere.
Condivisione, rete, collaborazione.
Cos’è Civico 111?
Il Civico 111, un’officina culturale, uno spazio vivace, poliedrico e multiforme, in cui trova libera espressione la pluralità delle declinazioni, attraverso le quali l’arte si manifesta. Ricavato nel pianoterra di uno stabile di fine ‘800, un tempo granaio, chiuso per più di trent’anni in seguito a varie trasformazioni, dal novembre del 2017 questo luogo ha conosciuto una nuova rinascita, grazie all’idea vincente mia e di un altro giovane gelese, Rocky Venezia, madrelingua americano e attivo nel mondo dell’associazionismo. Fanno parte del Civico anche lo storico dell’arte e artista Fortunato Pepe e l’architetto Giuseppe Russo. Con un progetto di riqualificazione urbana, i locali sono stati messi in sicurezza e resi fruibili, mantenendo volutamente intatta la suddivisione degli spazi, così come era un tempo. Lo spazio ospita al suo interno un centro di preparazione Cambridge gestito dall’ass. “UNCLE JACK” con corsi d’inglese scolastico e professionale; corsi di lingua SPAGNOLA; un corso di DISEGNO e PITTURA. Il Civico mette a disposizione la sua Sala Galleria per mostre, presentazioni e riunioni su prenotazione. A collaborare con la galleria, artisti provenienti da tutta Italia, come Sebastiano Parasiliti, Leonardo Cumbo, Michele Principato Trosso, Lorenzo Ciulla, Giuseppe Veneziano, Corrado Inturri, Fortunato Pepe, Angelo Barile, Massimo Sirelli e il maestro Momò Calascibetta.
E Pittamuri?
Pittamuri è un collettivo giovane ma che sta crescendo in fretta. Porta avanti diversi progetti che vanno dalla street art alla raccolta della plastica. Il progetto inizia a TERMINI IMERESE ma si sta allargando toccando i paesi limitrofi che chiedono l’intervento dell’associazione per opere di riqualificazione o per l’organizzazione di eventi.
Commistione, contaminazione. Hai scelto un oggetto simbolo della Sicilia, la testa di moro, e lo hai trasformato. Le tue teste di moro, Minnamoro, hanno il volto di Batman, Catwoman, Joker e sono ormai oggetti di design. Come nascono? Perché i supereroi?
Il progetto MINNAMORO è un progetto a cui lavoro da due anni e che finalmente verrà presentato, in parte, il 30 settembre al NOW di MILANO, in una collettiva organizzata da STREET ART IN STORE.
Minnamoro è l’unione delle parole MINNA (seno) e MORO che messe insieme formano la consapevolezza più bella del mondo “M’INNAMORO”. Si tratta anche qui di reinterpretazione della scultura principe siciliana.
Non si tratta solo di decorazione ma anche di MODELLAZIONE. La testa di moro JOKER JACK non si limita al trucco del super criminale della DC ma ha proprio i lineamenti di Joker interpretato da Jack Nicholson così come la testa di moro DUE FACCE ha il volto per metà scarnificato come il celebre nemico di Batman.
Ho scelto i SUPEREROI perché sono un fan del mondo Comics e perché posso divertirmi a ricreare costumi ed elementi fantastici che solo questi super personaggi possono offrirmi.
Anziani. Di rughe e di sguardi. Veri, autentici, struggenti: chiunque guardi i volti dei tuoi anziani vede se stesso, vede ogni uomo, ieri, oggi, domani. Caduci e reali, sembrano capaci di guardarti dentro. Cosa significa per te vecchiaia, umanità, eternità?
«L’uomo è come un albero che non è limitato dall’età, ma cresce fin quando ha radice nel terreno. Dobbiamo solo vivere nell’alburno e non nel durame. Il troncone contorto ha germogli teneri quanto il giovane alberello». (H. D. Thoreau)
Le rughe non sono nient’altro che il testimone del tempo vissuto; uno sguardo attraverso uno specchio ossidato trovato in cantina o in un mercatino dell’antiquariato.
Non mi sento schiavo dei miei personaggi ma fortemente legato, affezionato… quasi innamorato. Mi capita di fotografarli per strada nelle loro posizioni uniche che lasciano trasparire stanchezza. Una stanchezza quasi sempre fisica ma non mentale. Questo è quello che voglio credere e quindi raccontare con le mie opere.
Cerco di rappresentare un ideale spirito immortale costretto in un corpo che molte volte non sta al passo. Un concentrato di vitalità che spesso quel corpo non riesce quasi a contenere. I miei vecchietti hanno nomi e storie importanti. Posano a dorso nudo per mostrare i tatuaggi, stanno al mare tutto il giorno e si baciano sulla battigia. I miei vecchietti si amano fino alla fine e fanno anche il salto con l’asta.
Chissà forse il mio primo autoritratto lo farò a 85 anni.
Tempo che passa. Cose che restano. Una delle immagini più belle che ci hai regalato in un’altra intervista è quella di te, piccino, in auto con i tuoi, nel lungo viaggio dal nord alla Sicilia, coi tuoi fogli bianchi da riempire, matite e pennarelli. C’è qualcuno da ringraziare per averti fatto scoprire il mondo dell’arte e il suo significato?
Devo ringraziare la mia famiglia che ha sempre creduto in me, che mi ha sempre spinto a cercare la mia strada.
L’artista viene visto sempre come il precario di turno, che vive di sogni, che non ha fissa dimora e sempre tormentato. Io mi ritengo un artista atipico perché mi piace capitalizzare il mio lavoro, ho un fortissimo desiderio di famiglia e di paternità, mi sposerò tra un paio di settimane con una compagna che definisco la mia ¾ più che una metà e ho un fortissimo legame con il mio territorio.
Per tutto questo ringrazio mia madre e mio padre.
Ancora contaminazione. Valentino ti sceglie per dipingere una sneaker limited edition. Continui a scegliere più piani in cui muoverti, linguaggi diversi, un pubblico eterogeneo. L’arte parla lingue diverse per raggiungere tutti?
L’arte ti dà la possibilità di sperimentare continuamente e di metterti sempre in gioco con sfide diverse. Con Valentino ho realizzato una serie limited edition di sneakers nel 2020 e quest’anno sono stato chiamato nuovamente per una serie limitata di borse. Mi sono divertito un mondo perché mi sono confrontato con un marchio mondiale e unico nel suo genere ed essendo un eterno vanitoso mi è piaciuto un sacco il momento dello shooting e dei video per la campagna pubblicitaria!
Progetti. Cosa c’è all’orizzonte?
All’orizzonte ci sono un sacco di cose.
Il 18 Settembre inaugurerò una mostra chiamata INVISìBILIS al museo Mandralisca di Cefalù dove presenterò l’anteprima di un nuovo progetto che vede sempre i miei vecchietti ma su supporti non convenzionali.
Il 25 settembre mi sposo.
Il 30 Settembre presenterò al NOW di Milano le mie teste MINNAMORO.
Il 17 Ottobre realizzerò a CORTANDONE (PIEMONTE) una grande opera muraria sull’immigrazione.
E tanti altri interventi outdoor in calendario prima di Natale.
Spero di far partire all’inizio del 2022 un progetto personale di cui vi parlerò in seguito 😉
E noi di casa Siciliando non possiamo che tifare per il tuo lavoro e fare i nostri migliori auguri a te e alla tua compagna. È stato bello ascoltarti e sentire ripetere più volte la parola <innamorarsi>. D’altronde ci si innamora in mille modi e di mille cose diverse. Grazie Roberto.
Benedetta Manganaro