Direi di iniziare divertendoci, partendo da CASSARO, l’antico e vasto quartiere di Palermo, che corrisponde alla zona adiacente al Corso Vittorio Emanuele (così denominato dopo l’unità d’Italia). Ha conservato il nome originario, ma, nel tempo, Il siciliano ne ha sagacemente derivato due verbi e un participio passato, che hanno generato spiritose espressioni correnti: CASSARIÀRI, divertire molto; “mi fìci cassariàri”, mi ha fatto divertire da matti. CASSARIÀRISI:
- Divertirsi in maniera smodata; “si stànnu cassariànnu”, si stanno divertendo da matti; “mi cassariàvu tuttu”, mi sono divertito in maniera smodata;
- Vantarsi, pavoneggiarsi; “è tuttu chi si cassarìa!” Non fa che vantarsi e pavoneggiarsi! CASSARIÀTU, divertito, soddisfatto.
Talvolta viene usato come sinonimo di bighellonare, stare a non far niente.
Deriva dall’arabo “Kasr o Qasr”, castello, perché la zona fu fortificata dagli arabi e pavimentata con pietra-marmo, in arabo “balat”, da cui il siciliano balata. Durante la dominazione spagnola assunse il nome di via Toledo in onore del vicerè Garcia De Toledo.
www.ilsiciliano.cloud