A TU X TU CON …. Bello, sano, di tutti. La ricetta del Ben Essere di Daniele Giliberti

Le grandi cose sono fatte di piccole cose. E di Persone.

È quello a cui pensi scoprendo la realtà Vivi Sano Onlus. La conoscete? Se siete palermitani probabilmente sì perché nasce a Palermo ed è a Palermo che il suo operato ha dato frutti concreti negli ultimi anni.

Vivi Sano Onlus, oggi Ets, è un’associazione di promozione sociale, costituitasi nel marzo del 2012, volta alla promozione della salute e del benessere psicofisico. Una rete di volontari tra cui medici, biologi, operatori del sociale, tecnici sportivi, psicologi e psicoterapeuti, avvocati e professionisti in genere, che offre le proprie competenze per uno scopo comune: welfare per tutti, in special modo per chi ne ha più bisogno.

Fiore all’occhiello di Vivi Sano Onlus, nel 2016 nasce il Parco della Salute al Foro Italico, Palermo. Uno spazio urbano riqualificato con attività, laboratori ed eventi, particolare attenzione alla disabilità e a persone con marginalità sociale. Aperto sempre, Covid permettendo e gratuito. Pronto a partire il Parco dei Suoni, anch’esso a Palermo, stavolta alle falde di Montepellegrino presso l’Istituto dei Ciechi Florio e Salamone. Stesse finalità, nuove modalità che si vanno ad aggiungere a quelle già sperimentate, come gli interventi assistiti con gli animali molto utili anche per il trattamento delle malattie neurodegenerative.

Ideatore e fondatore è Daniele Giliberti, manager dello sport e del sociale, che si occupa in prima linea dei progetti e delle attività di promozione della salute dell’associazione.

  • Daniele, Vivi Sano nasce da una sua idea e da un gruppo di appena venti persone. In pochi anni è diventata una realtà di un centinaio di associati, amici che compongono le tessere del mosaico rappresentando varie categorie professionali animate da un comune impegno per il sociale. Progetti come il Parco della Salute e il Parco dei Suoni sono solo la parte più evidente di un “ente del ben essere” che funziona. Ci racconta come ha preso forma un’idea e come si è trasformata in realtà tangibile?

Deluso da una precedente esperienza professionale, ho sentito l’esigenza di spendermi per gli altri. Ho deciso allora di studiare il terzo settore e costituito il mezzo che meglio potesse adattarsi alle esigenze. Un’associazione snella, che attraverso interventi tangibili sul territorio, potesse essere di riferimento per tanti che riferimenti non hanno. Ho messo insieme una squadra di amici, esperti nel settore socio sanitario, nella promozione del benessere psicofisico e della salubrità ambientale e siamo partiti. Nonostante il consiglio direttivo sia composto da persone con esperienza – Toti Amato Presidente, Giuseppe Notarstefano il suo Vice ed io A.D. – la base associativa è sostenuta da giovani. L’età media è di 25 anni, c’è una forte spinta alla innovazione dei servizi sociali che spinge dal basso. Tutti i giorni, soprattutto le donne, mi propongono qualcosa di nuovo e interessante. Sta a me ascoltare, mediare e capire cosa è realizzabile per garantire efficacia di intervento ed efficienza di servizi.

  • Secondo lei, la Sicilia è una terra solidale e generosa? Nel gennaio 2020 un incendio doloso ha distrutto parte dei giochi destinati ai bambini all’interno del Parco della Salute. Un atto ignobile. In tanti si sono mossi per ripristinare le giostre andate in fumo. Chi sono i siciliani? Perché accadono ancora eventi simili? Qual è il nostro nemico più grande? Lo ha incontrato nel suo percorso?

Qui da noi è, e sarà sempre, una eterna lotta tra il bene e il male, tra disfattisti e benpensanti. Noi lavoriamo tutti i giorni affinché venga data forza alla parte sana della nostra società. Quella solidale e generosa. Il grave evento doloso subìto la notte del 31 gennaio scorso ha avuto l’effetto sorprendente di vedere rafforzato il valore educativo del nostro lavoro, attraverso una pronta reazione da parte della gente che ha dato vita a una raccolta fondi partecipata da tanti. Si è completato così il percorso di adozione da parte dei cittadini onesti. Ci sono stati bambini delle scuole del territorio che arrivavano al parco piangendo con uno, due euro in mano come segno di partecipazione. Tantissime le persone che ci hanno fatto sentire la propria vicinanza attraverso chiari segni di apprezzamento. Sulla nuova goletta, che ha sostituito quella bruciata, campeggia la frase: “il parco è di tutti noi”.

  • Abbiamo appena fatto riferimento all’ambiente. Vivi Sano Onlus punta su un approccio green che va a braccetto con sport e vita sana. Un’equazione ricorrente che spesso include il valore “bellezza”. Tra le ultime iniziative il sostegno al recupero di una serra liberty al Giardino Inglese di Palermo affinché diventi “la Casa delle Orchidee”. Quanto bisogno di bellezza abbiamo Daniele? E perché dovrebbe essere importante nel percorso di centralità della persona, uguaglianza, partecipazione che sta alla base della mission Vivi Sano?

Come recita un saggio “la bellezza salverà il mondo”, aggiungo che la gentilezza contribuirà a salvarlo. Sono tempi in cui si vive male, a mio parere stiamo raggiungendo il culmine di un periodo buio. Serve quindi promuovere bellezza e gentilezza, insieme. E’ il solo modo. Un nostro progetto di utilità sociale, respinto da un ufficio comunale per mancanza di regolamento, sta trovando nuova linfa per iniziativa di un gruppo di giovani che promuove l’iniziativa tra i Luoghi del Cuore del FAI. La bellissima serra liberty del Giardino Inglese potrà ospitare orchidee provenienti da tutto il mondo, confermando Palermo città cosmopolita. Il luogo potrà essere gestito da giovani down ad alto funzionamento, coordinati da nostri terapisti. Insieme potranno occuparsi anche del servizio bar, trovando così sostentamento per condurre l’attività senza contributi pubblici. La Casa delle Orchidee è un progetto targato Vivi Sano che unisce bellezza e utilità sociale.

  • Mascherine per la salute dei riders e dei volontari delle Onlus che raggiungono famiglie e persone disagiate, concorsi fotografici solidali, iniziative per raggiungere con beni di prima necessità i più deboli, un baby pit-stop per mamme e bimbi in allattamento, un ambulatorio gratuito per la prevenzione del rischio cardiologico, scuole sportive sociali gratuite per bimbi indigenti e una squadra di atletica paralimpica, campione regionale. La prossima apertura del Parco dei Suoni. Una ne fa, cento ne pensa, mi passi l’espressione. Ma non sarà troppo? Non si sente un po’ funambolo in bilico?

Funambolo si, in bilico no. E’ un’attività, la mia, che richiede grande attenzione e prontezza di azione, ma deve essere necessariamente pensata e strutturata per garantire qualità di servizi resi. L’imprevisto, nel nostro settore, deve essere previsto. C’è chi, suo collega – Angelo Morello, papà di Livia, giovane scomparsa per una rara cardiopatia alla quale abbiamo voluto intitolare il Parco della Salute – mi prende in giro dandomi del “bulimico solidale”. La verità è che c’è un mondo lì fuori pieno di vuoti dove gli stolti gongolano, un limbo che va colmato a favore dei più deboli per creare le condizioni per una società futura che sia realmente inclusiva, non a parole… Bisogna investire sulle nuove generazioni attraverso progetti a contrasto della povertà educativa ed è necessario farlo proprio adesso. Al termine dell’epidemia ci sarà molta più gente che sarà rimasta indietro. Mi capita di svegliarmi la notte pensando a cose belle da fare per la gente, per questo ringrazio Valentina per la comprensione e per i consigli. Penso a tutti i bimbi come fossero i miei due figli, Edoardo e Aurelio.

  • Tra le attività proposte dall’associazione tengono banco webinar e approfondimenti per “informare e formare”. Tra gli ultimi quello dedicato ai rischi connessi all’uso di smartphone e altri dispositivi tecnologici. Ricerca e studio, che ruolo hanno in questi progetti?

Durante questa emergenza abbiamo dovuto rimodulare i nostri interventi di promozione della salute. Un seminario online organizzato pochi giorni fa , incentrato sulle manovre salvavita, ha riscosso grande successo ed ha visto utenti collegarsi da Roma, Milano, Madrid, Stoccolma. Le nuove modalità di comunicazione imposte aprono, aspetto positivo, a un mondo nuovo e alla possibilità di raggiungere tanti con progetti a basso budget. Il webinar del prossimo 5 dicembre informerà e formerà giovani e adulti sull’uso consapevole di smartphone e dispositivi tecnologici. Uno dei partner, il ProMISE dell’Università di Palermo, presenterà il report dei dati della prima annualità del progetto “Stop-Phone”, un intervento di prevenzione svolto dai nostri esperti per e con l’ASP di Palermo e partner istituzionali che ha già raggiunto più di 4000 alunni e 1000 figure adulte, tra docenti e genitori. Alla fine della seconda annualità, produrremo una ricerca-azione che darà modo, tra l’altro, di rivedere le linee guida regionali sull’uso degli stessi dispositivi in età pediatrica. Appena possibile torneremo nelle scuole e nei luoghi di comunità a svolgere il nostro compito vicino ai ragazzi.

  • Abbiamo parlato di Palermo. Ci sono all’orizzonte progetti fuori dal capoluogo?

Il prossimo anno realizzeremo un progetto interregionale che doterà di una palestra a cielo aperto venti piccoli comuni, poli territoriali, delle regioni del Sud. Un percorso workout da realizzare nei parchi comunali per dare l’opportunità agli over 14 di fare della sana attività motoria – calistenica, che prevede l’uso del solo perso del corpo – all’aria aperta e che consentirà loro di socializzare con i pari età e con gli adulti. Un ulteriore progetto in cantiere prevede la realizzazione di una struttura polifunzionale sulle Madonie ove offrire servizi alle persone con gap intellettivo e alle loro famiglie in un contesto strutturato, dove la natura e il silenzio assicurano le condizioni ideali per garantire la serenità a queste persone speciali. Progetto che prevede il coinvolgimento dei giovani speciali nella gestione della struttura.

  • Nella sezione “Sostienici” del sito ufficiale del Parco della Salute non ci sono solo codici IBAN ma la richiesta esplicita di condivisione e partecipazione. “Partecipa” è la parola più usata nelle pagine social del progetto. Con un giocattolo, un’idea, ciò che sai fare. È questo l’ingrediente segreto della formula Vivi Sano? Possiamo definire lei, Daniele, un aggregatore di talenti? O magari un talent scout alla ricerca di “cuore” e “ingegno”?

Da un lato il mio spirito sportivo decoubertiano, oggi rafforzato dal contatto con il sociale, mi impone l’uso di concetti come “partecipare”, “condividere”, principi che ispirano la nostra azione quotidiana. Dall’altro sono alla continua ricerca di giovani, persone dalle qualità speciali, da avvicinare all’associazione. Operatori che riescono, anche nei momenti di difficoltà, a darsi senza risparmio con passione e competenza, con cuore e ingegno. Per ultimo, ma non per questo meno importante, vogliamo scovare i talenti, tanti, tra le persone speciali. Il nostro primo progetto, iniziato nel 2013, oggi riconosciuta come “buona pratica”, si chiamava proprio “il Laboratorio di Talenti”…. Detto ciò, chi ha piacere di donare a Vivi Sano, può contattarci per condividere uno dei nostri progetti o potrà sostenerci destinando il proprio 5×1000.

  • Un’ultima domanda. Siamo tutti un po’ cinici. Forse abbiamo imparato ad esserlo per necessità e in molti pensiamo che tutto e tutti abbiano un prezzo. Il fare e il darsi spontaneamente è considerato illogico e con sospetto. Cos’è che, ancor oggi, a suo avviso, continua a non avere prezzo?

Il sorriso di un bimbo fragile che guarda fiducioso l’orizzonte dal suo parco in riva al mare. Il resto sono solo chiacchiere di chi non vuole fare e invidia chi le cose le fa…

Grazie, come sempre, all’ospite dell’intervista di A TU X TU CON. Un grazie speciale oggi a chi, con spontaneità ma con logica e rigore, le cose le fa.

Benedetta Manganaro