Cari amici, sono grato al Presidente di Siciliando per aver creato questo “angolo”, riservato al siciliano come patrimonio linguistico inestimabile. Il nostro idioma, infatti, ci racconta 2.500 anni di storia e delinea anche le nostre caratterialità: la nostra storia, attraverso circa 1.200 termini derivanti da ben nove lingue parlate dai dominatori che si sono succeduti nei secoli; il carattere dell’anima siciliana, attraverso circa 2.700 altri termini di origine autoctona, aborigena. Che si sono, cioè, formati attraverso un percorso in cui emergono espressività, sagacia, metafore, allegorie e similitudini originali genialmente fantasiose.
Ma nel corso del tempo il patrimonio linguistico si è depauperato: molti termini dialettali sono scomparsi e vanno via via scomparendo; a ogni passaggio generazionale si registra un’inevitabile dispersione dell’antica ricchezza lessicale. Il poeta siciliano Ignazio Buttitta, in una sua nota poesia, dice con profonda amarezza e malinconica lucidità: “….mi nn’addùgnu òra, mèntri accòrdu la chitarra d’u dialèttu ca pèrdi na còrda a lu jòrnu”.
Questo spazio potrà essere utile perché insieme possiamo offrire un contributo per arginare tale dispersione, divertendoci con le innumerevoli espressioni cui si presta ogni lemma siciliano.
Inizierò a pubblicare termini, scegliendo, magari, quelli più curiosi o in disuso, totale o parziale, come anche Detti e Proverbi o Modi di dire.
Auspico un’interazione partecipata, con domande, commenti o suggerimenti.
Rosario Sciangola